Alcyone
Alcione [alˈtʃoːne, alˈtʃɔːne]) è il titolo di una raccolta di 88 poesie del poeta italiano Gabriele D'Annunzio, scritte tra il 1899 e il 1903 e pubblicate nel 1903. Era inteso come il terzo volume di un'opera di sette libri intitolata Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi che fu successivamente interrotta nel 1912 con soli quattro volumi pubblicati: Maia, Elettra, Halcyon e Merope. Il 7 luglio 1899, D'Annunzio scrisse al suo editore Treves su una lunga e complessa opera lirica che stava sviluppando. I sette libri della Laudi prendono il nome dalle stelle dell'ammasso delle Pleiadi. Di questi, i primi tre furono pubblicati nel 1903, mentre Merope fu pubblicato nel 1912. D'Annunzio riprende a scrivere poesie dopo una lunga pausa (la sua ultima opera lirica, Poema paradisiaco è datata 1893), durante la quale conduce una vita movimentata tra viaggi, esperienze politiche e il legame sentimentale appena stabilito con l'attrice Eleonora Duse. Halcyon è visto dal poeta come un radicale allontanamento dalla sua opera precedente, in cui sente di scrivere più liberamente, abbandonando modelli, forme e personaggi del passato senza rinunciare alla vastissima cultura che, di fatto, scaturisce da Halcyon, passando dalla mitologia greca antica, alle citazioni latine e alle reminiscenze rinascimentali italiane. Halcyon comprende 88 poesie, ordinate con un metodo strutturale che non riflette l'ordine cronologico di composizione. Tra il primo ("La tregua") e l'ultimo ("Il commiato") si delinea l'ideale di un'estate trascorsa tra gioia sentimentale e realizzazione poetica. La collezione è divisa in cinque sezioni interrotte da quattro lunghi ditirambi. Le sue poesie più note sono forse La pioggia nel pineto e La sera fiesola. Queste due opere liriche sono comunemente apprese nel Liceo come alti esempi di poesia decadentista.
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Alcyone
Alcione [alˈtʃoːne, alˈtʃɔːne]) è il titolo di una raccolta di 88 poesie del poeta italiano Gabriele D'Annunzio, scritte tra il 1899 e il 1903 e pubblicate nel 1903. Era inteso come il terzo volume di un'opera di sette libri intitolata Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi che fu successivamente interrotta nel 1912 con soli quattro volumi pubblicati: Maia, Elettra, Halcyon e Merope. Il 7 luglio 1899, D'Annunzio scrisse al suo editore Treves su una lunga e complessa opera lirica che stava sviluppando. I sette libri della Laudi prendono il nome dalle stelle dell'ammasso delle Pleiadi. Di questi, i primi tre furono pubblicati nel 1903, mentre Merope fu pubblicato nel 1912. D'Annunzio riprende a scrivere poesie dopo una lunga pausa (la sua ultima opera lirica, Poema paradisiaco è datata 1893), durante la quale conduce una vita movimentata tra viaggi, esperienze politiche e il legame sentimentale appena stabilito con l'attrice Eleonora Duse. Halcyon è visto dal poeta come un radicale allontanamento dalla sua opera precedente, in cui sente di scrivere più liberamente, abbandonando modelli, forme e personaggi del passato senza rinunciare alla vastissima cultura che, di fatto, scaturisce da Halcyon, passando dalla mitologia greca antica, alle citazioni latine e alle reminiscenze rinascimentali italiane. Halcyon comprende 88 poesie, ordinate con un metodo strutturale che non riflette l'ordine cronologico di composizione. Tra il primo ("La tregua") e l'ultimo ("Il commiato") si delinea l'ideale di un'estate trascorsa tra gioia sentimentale e realizzazione poetica. La collezione è divisa in cinque sezioni interrotte da quattro lunghi ditirambi. Le sue poesie più note sono forse La pioggia nel pineto e La sera fiesola. Queste due opere liriche sono comunemente apprese nel Liceo come alti esempi di poesia decadentista.
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Alcione [alˈtʃoːne, alˈtʃɔːne]) è il titolo di una raccolta di 88 poesie del poeta italiano Gabriele D'Annunzio, scritte tra il 1899 e il 1903 e pubblicate nel 1903. Era inteso come il terzo volume di un'opera di sette libri intitolata Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi che fu successivamente interrotta nel 1912 con soli quattro volumi pubblicati: Maia, Elettra, Halcyon e Merope. Il 7 luglio 1899, D'Annunzio scrisse al suo editore Treves su una lunga e complessa opera lirica che stava sviluppando. I sette libri della Laudi prendono il nome dalle stelle dell'ammasso delle Pleiadi. Di questi, i primi tre furono pubblicati nel 1903, mentre Merope fu pubblicato nel 1912. D'Annunzio riprende a scrivere poesie dopo una lunga pausa (la sua ultima opera lirica, Poema paradisiaco è datata 1893), durante la quale conduce una vita movimentata tra viaggi, esperienze politiche e il legame sentimentale appena stabilito con l'attrice Eleonora Duse. Halcyon è visto dal poeta come un radicale allontanamento dalla sua opera precedente, in cui sente di scrivere più liberamente, abbandonando modelli, forme e personaggi del passato senza rinunciare alla vastissima cultura che, di fatto, scaturisce da Halcyon, passando dalla mitologia greca antica, alle citazioni latine e alle reminiscenze rinascimentali italiane. Halcyon comprende 88 poesie, ordinate con un metodo strutturale che non riflette l'ordine cronologico di composizione. Tra il primo ("La tregua") e l'ultimo ("Il commiato") si delinea l'ideale di un'estate trascorsa tra gioia sentimentale e realizzazione poetica. La collezione è divisa in cinque sezioni interrotte da quattro lunghi ditirambi. Le sue poesie più note sono forse La pioggia nel pineto e La sera fiesola. Queste due opere liriche sono comunemente apprese nel Liceo come alti esempi di poesia decadentista.

Product Details

ISBN-13: 9791041964628
Publisher: Culturea
Publication date: 02/16/2023
Pages: 178
Product dimensions: 7.44(w) x 9.69(h) x 0.38(d)
Language: Italian

About the Author

Gabriele D'Annunzio, principe di Montenevoso, a volte scritto d'Annunzio, come usava firmarsi, è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico e giornalista italiano, simbolo del Decadentismo italiano ed eroe di guerra. Soprannominato il Vate cioè "il profeta", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. Come letterato fu eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana... e come politico lasciò un segno sulla sua epoca e una influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti.
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