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Overview
Il racconto è diviso in due parti: nella prima la falsificazione di un titolo di credito di piccolo valore, fatta da due studenti, innesca una catena di eventi che coinvolgono decine di altre persone, con conseguenze sempre più gravi; nella seconda parte viene offerta una possibilità di redenzione alla maggior parte dei protagonisti superstiti.
Prima parte. Mìtja, uno studente ginnasiale di quindici anni, deve restituire sei rubli a un suo amico. Poiché suo padre gli nega un anticipo sulla paghetta mensile, Mìtja si rivolge a Màchin, un altro suo compagno di scuola con precoce tendenza alla dissolutezza; costui gli suggerisce di impegnare l'orologio e falsificare poi la cedola del monte dei pegni. Mitja impegna il suo orologio, mette poi un "1" davanti alla cifra di 2,50 rubli sulla cedola e, con l'aiuto di Màchin, utilizza la cedola falsificata per acquistare in un negozio di prodotti fotografici una cornice del valore di 1,50 rubli; e ottenere da Màrja Vasìljevna, la moglie fiduciosa e ingenua del proprietario Jevghènij Michàjlovic, undici rubli di resto. Jevghènij Michàjlovic, accortosi del falso, utilizza fraudolentemente la cedola falsificata per acquistare della legna da Ivàn Mirònov, un povero contadino. Accusato di aver spacciato una cedola falsificata, Mirònov indica alla polizia colui che gliel'aveva rifilata; ma Michàjlovic, grazie anche alla falsa testimonianza del portiere Vasìlij da lui corrotto, lo denuncia per calunnia e Mirònov viene condannato. Avendo appreso quali vantaggi possano derivare dalle azioni disoneste, Vasìlij inizia a compiere piccoli furti e perde il lavoro. Anche Ivàn Mirònov, il quale da queste vicissitudini ha ricavato la morale che tutti i signori vivono solamente derubando il prossimo, col corollario che i signori meritano di essere derubati. si dedica al furto ai danni di proprietari e di mercanti. Mirònov viene identificato come autore di un furto di cavalli ai danni di Pjotr Nikolàjevic Sventìtskij, un ricco imprenditore agricolo; viene inseguito e ucciso da Stjepàn Pelaghèjuskin, un dipendente di Sventìtskij. Pelaghèjuskin viene condannato a una breve detenzione. Pjotr Nikolàjevic, in precedenza orgoglioso di non aver mai oppresso i contadini, subisce un cambiamento nel carattere dopo i furti subiti: divenuto diffidente e rigido sarà ucciso dai suoi contadini durante un tumulto. L'uccisione di Sventìtskij spinge le autorità a imprigionare ingiustamente Tjùrin, uno studente socialista; la sua compagna Turcjàninova cercherà di vendicarlo preparando un attentato contro un ministro, ma finirà anch'essa in prigione. A sua volta, uscito di prigione, Stjepàn Sventìtskij si dedica a furti e omicidi; durante una rapina Stjepàn uccide anche Màrja Semjònovna, una donna generosa e mite la quale cercava di mettere in pratica le Beatitudini evangeliche e che, assalita da Sventìtskij, si preoccupa del suo assalitore.
Seconda parte. Sventìtskij, pentito dell'uccisione di Màrja Semjònovna, si costituisce. In carcere, ossessionato dai rimorsi, Sventìtskij tenta di uccidersi; viene poi messo in cella con Vasìlij, condannato di nuovo per furto, e Cjùjev, un cristiano evangelico non violento, che si era convertito in seguito all'esempio di Màrja Semjònovna, ma era stato incarcerato per l'intervento del clero ortodosso. Anche Sventìtskij si converte: si prodiga per aiutare gli altri reclusi, si sforza di leggere il Vangelo e infine si dedica anch'egli alla predicazione delle Beatitudini. Sventìtskij converte Machòrkin, un ergastolano il quale aveva agito come boia nelle esecuzioni capitali; Machòrkin dichiara che non ucciderà più e, nonostante le minacce, rifiuta di giustiziare i due contadini condannati a morte per l'uccisione di Sventìtskij.
Product Details
ISBN-13: | 9788835345916 |
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Publisher: | Passerino |
Publication date: | 12/16/2019 |
Sold by: | StreetLib SRL |
Format: | eBook |
File size: | 1 MB |
Language: | Italian |
About the Author
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Enrichetta Capecelatro nacque a Torino nel 1863 da una nobile famiglia napoletana, amica di Antonio Ranieri, Antonio Fogazzaro, Alessandro Manzoni e Niccolò Tommaseo. Trasferitasi a Firenze, allora capitale d'Italia, studiò sotto Giambattista Giuliani (1818-1884), uno dei più grandi dantisti dell'Ottocento, che le insegnò la letteratura. Nel 1885 la Capecelatro si sposò a Napoli con Riccardo Carafa, conte di Ruvo, duca di Andria e senatore del Regno nel 1904. Nel 1892 entrò a far parte dell'Accademia Pontaniana. Morì nella città partenopea il 5 marzo 1941.
Date of Birth:
September 9, 1828Date of Death:
November 20, 1910Place of Birth:
Tula Province, RussiaPlace of Death:
Astapovo, RussiaEducation:
Privately educated by French and German tutors; attended the University of Kazan, 1844-47