Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione
Il nuovo redditometro – che si basa sull’assunto per cui non è possibile, in un anno, spendere, investire e risparmiare più del reddito prodotto, salvo dimostrare l’esistenza di fonti di finanziamento diverse dai redditi tassabili – è stato presentato come strumento in grado di incidere, con precisione chirurgica, le sacche di evasione fiscale presenti nella nostra economia; e ciò grazie a una “mappatura” iperanalitica delle possibili spese che ogni persona può sostenere, le quali, in mancanza di dati certi, venivano stimate tramite le medie-Istat. In realtà, così come inizialmente concepito, il nuovo redditometro rischiava di essere uno strumento di vessazione fiscale, di ricostruzione estimativa e tassazione di una capacità contributiva solo virtuale, come ha ben messo in evidenza il Garante della privacy con il suo intervento, recepito dall’Agenzia delle Entrate, che ne ha mutato fisionomia e contenuti. Ciò non vuol dire, però, che il paventato rischio sia oramai scongiurato. Ma com’è cambiato il nuovo redditometro rispetto al passato e dopo l’intervento del Garante? Qual è, adesso, la sua natura giuridica e quali sono, nel procedimento e nel processo, le strategie difensive adottabili? La condotta non collaborativa nel procedimento ha ripercussioni in sede contenziosa? Come incidono, adesso, le spese Istat? Quali sono le tutele e le prove a disposizione dei contribuenti? Quali argomenti possono essere opposti all’Agenzia sulle questioni controverse? Come devono essere motivati gli accertamenti redditometrici per essere legittimi? Quali orientamenti della giurisprudenza pregressa o relativa ad altri strumenti valgono anche per il “nuovo” redditometro? Con un approccio ragionato, e grazie al contributo di Autori di diversa estrazione che si sono già occupati scientificamente e professionalmente di questi temi, il volume cerca di dare una risposta a questi interrogativi e di affrontare altre, diverse questioni rilevanti per chi si trova a confrontarsi, per studio o professione, con questo nuovo strumento.
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Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione
Il nuovo redditometro – che si basa sull’assunto per cui non è possibile, in un anno, spendere, investire e risparmiare più del reddito prodotto, salvo dimostrare l’esistenza di fonti di finanziamento diverse dai redditi tassabili – è stato presentato come strumento in grado di incidere, con precisione chirurgica, le sacche di evasione fiscale presenti nella nostra economia; e ciò grazie a una “mappatura” iperanalitica delle possibili spese che ogni persona può sostenere, le quali, in mancanza di dati certi, venivano stimate tramite le medie-Istat. In realtà, così come inizialmente concepito, il nuovo redditometro rischiava di essere uno strumento di vessazione fiscale, di ricostruzione estimativa e tassazione di una capacità contributiva solo virtuale, come ha ben messo in evidenza il Garante della privacy con il suo intervento, recepito dall’Agenzia delle Entrate, che ne ha mutato fisionomia e contenuti. Ciò non vuol dire, però, che il paventato rischio sia oramai scongiurato. Ma com’è cambiato il nuovo redditometro rispetto al passato e dopo l’intervento del Garante? Qual è, adesso, la sua natura giuridica e quali sono, nel procedimento e nel processo, le strategie difensive adottabili? La condotta non collaborativa nel procedimento ha ripercussioni in sede contenziosa? Come incidono, adesso, le spese Istat? Quali sono le tutele e le prove a disposizione dei contribuenti? Quali argomenti possono essere opposti all’Agenzia sulle questioni controverse? Come devono essere motivati gli accertamenti redditometrici per essere legittimi? Quali orientamenti della giurisprudenza pregressa o relativa ad altri strumenti valgono anche per il “nuovo” redditometro? Con un approccio ragionato, e grazie al contributo di Autori di diversa estrazione che si sono già occupati scientificamente e professionalmente di questi temi, il volume cerca di dare una risposta a questi interrogativi e di affrontare altre, diverse questioni rilevanti per chi si trova a confrontarsi, per studio o professione, con questo nuovo strumento.
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Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione

Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione

by Angelo Contrino
Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione

Il nuovo redditometro: L'equilibrio instabile tra contrasto dell'evasione e rischio di vessazione

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Il nuovo redditometro – che si basa sull’assunto per cui non è possibile, in un anno, spendere, investire e risparmiare più del reddito prodotto, salvo dimostrare l’esistenza di fonti di finanziamento diverse dai redditi tassabili – è stato presentato come strumento in grado di incidere, con precisione chirurgica, le sacche di evasione fiscale presenti nella nostra economia; e ciò grazie a una “mappatura” iperanalitica delle possibili spese che ogni persona può sostenere, le quali, in mancanza di dati certi, venivano stimate tramite le medie-Istat. In realtà, così come inizialmente concepito, il nuovo redditometro rischiava di essere uno strumento di vessazione fiscale, di ricostruzione estimativa e tassazione di una capacità contributiva solo virtuale, come ha ben messo in evidenza il Garante della privacy con il suo intervento, recepito dall’Agenzia delle Entrate, che ne ha mutato fisionomia e contenuti. Ciò non vuol dire, però, che il paventato rischio sia oramai scongiurato. Ma com’è cambiato il nuovo redditometro rispetto al passato e dopo l’intervento del Garante? Qual è, adesso, la sua natura giuridica e quali sono, nel procedimento e nel processo, le strategie difensive adottabili? La condotta non collaborativa nel procedimento ha ripercussioni in sede contenziosa? Come incidono, adesso, le spese Istat? Quali sono le tutele e le prove a disposizione dei contribuenti? Quali argomenti possono essere opposti all’Agenzia sulle questioni controverse? Come devono essere motivati gli accertamenti redditometrici per essere legittimi? Quali orientamenti della giurisprudenza pregressa o relativa ad altri strumenti valgono anche per il “nuovo” redditometro? Con un approccio ragionato, e grazie al contributo di Autori di diversa estrazione che si sono già occupati scientificamente e professionalmente di questi temi, il volume cerca di dare una risposta a questi interrogativi e di affrontare altre, diverse questioni rilevanti per chi si trova a confrontarsi, per studio o professione, con questo nuovo strumento.

Product Details

ISBN-13: 9788823876538
Publisher: Egea
Publication date: 06/04/2014
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 1
File size: 313 KB
Language: Italian

About the Author

Angelo Contrino insegna Diritto Tributario nell’Università Bocconi dove è anche coordinatore del Master in Diritto Tributario. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche in materia fiscale, svolge attività di formazione nei Dottorati e nei Master di diverse Università italiane, presso la S.S.E.F. “E. Vanoni” del Ministero dell’Economia e delle Finanze e nei corsi di aggiornamento organizzati dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e dall’Associazione Magistrati Tributari. È membro dell’Associazione Italiana Professori di Diritto Tributario e dell’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani.
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