Io non lavoro
Nessuno dei personaggi di questo libro ha mai voluto lavorare, e prima o poi ce l’ha fatta. L’ereditiera di una famiglia ricca e rispettabile, il grande manager che ha dato scacco ai suoi capi, il fiero sfaccendato che guarda dall’alto le miserie altrui, la sognatrice che si accontenta di poco, l’indolente maestro dell’evasione dalle responsabilità, lo stacanovista che con un colpo di scena è riuscito a vivere di rendita. Tutti accomunati dal miraggio della libertà assoluta. Il lavoro è una condizione indispensabile per la realizzazione della personalità e la solidità delle strutture sociali, la famiglia, la società, lo Stato. Eppure un’altra vita è possibile, una vita in cui il tempo è a propria disposizione, in cui i giorni scorrono liberi e senza fattori condizionanti. Una vita senza lavoro. Ma un’esistenza del genere presenta molte difficoltà e altrettanti ostacoli. La gestione economica, la sussistenza quotidiana, ma anche l’angoscia di come trascorrere un tempo libero smisurato. E poi la guerra contro il giudizio degli altri, quelli che hanno da fare tutto il giorno, quelli che lavorano. Qualcuno, però, questi problemi li ha saputi affrontare e risolvere con grinta e tenacia. In una serie di storie vere, appassionanti come un romanzo, scopriamo come vive, cosa pensa, cosa fa tutto il giorno chi ha deciso di rifiutare il lavoro. Da che famiglie vengono, quale Italia li ha allevati, quali demoni della coscienza hanno affrontato compiendo una scelta così fuori dagli schemi. Ma saranno davvero felici? Sono ribelli romantici o vigliacchi da disprezzare? E tutti noi, dobbiamo sognare di diventare come loro? Il ritratto di una realtà vera e al tempo stesso inverosimile, nel bene e nel male tipicamente italiana. Un nuovo status sociale spesso ignorato, persone che suscitano invidia e fastidio, tenerezza e sorrisi, ammirazione e rabbia a un tempo. Il romanzo collettivo di un gruppo di persone speciali, che è molto più numeroso di quanto si creda. «Mi spezzo ma non m’impiego». Ennio Flaiano Ci sono italiani che hanno scelto di non lavorare neppure per un minuto della propria vita. Altri, dopo aver capito di cosa si tratta, hanno deciso di smettere. E di non provare mai piú il fastidio della sveglia mattutina, la noia di una riunione inutile, il tormento di un capo incompetente. Liberi e indipendenti. Sempre. Come hanno fatto? Che prezzo hanno pagato? Sono mostri o eroi del nostro tempo? «Io non lavoro»: per la prima volta le storie vere di chi ha smesso di faticare. E ha raggiunto la felicità. «Non lavorare mai richiede un grande talento». Guy Debord
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Io non lavoro
Nessuno dei personaggi di questo libro ha mai voluto lavorare, e prima o poi ce l’ha fatta. L’ereditiera di una famiglia ricca e rispettabile, il grande manager che ha dato scacco ai suoi capi, il fiero sfaccendato che guarda dall’alto le miserie altrui, la sognatrice che si accontenta di poco, l’indolente maestro dell’evasione dalle responsabilità, lo stacanovista che con un colpo di scena è riuscito a vivere di rendita. Tutti accomunati dal miraggio della libertà assoluta. Il lavoro è una condizione indispensabile per la realizzazione della personalità e la solidità delle strutture sociali, la famiglia, la società, lo Stato. Eppure un’altra vita è possibile, una vita in cui il tempo è a propria disposizione, in cui i giorni scorrono liberi e senza fattori condizionanti. Una vita senza lavoro. Ma un’esistenza del genere presenta molte difficoltà e altrettanti ostacoli. La gestione economica, la sussistenza quotidiana, ma anche l’angoscia di come trascorrere un tempo libero smisurato. E poi la guerra contro il giudizio degli altri, quelli che hanno da fare tutto il giorno, quelli che lavorano. Qualcuno, però, questi problemi li ha saputi affrontare e risolvere con grinta e tenacia. In una serie di storie vere, appassionanti come un romanzo, scopriamo come vive, cosa pensa, cosa fa tutto il giorno chi ha deciso di rifiutare il lavoro. Da che famiglie vengono, quale Italia li ha allevati, quali demoni della coscienza hanno affrontato compiendo una scelta così fuori dagli schemi. Ma saranno davvero felici? Sono ribelli romantici o vigliacchi da disprezzare? E tutti noi, dobbiamo sognare di diventare come loro? Il ritratto di una realtà vera e al tempo stesso inverosimile, nel bene e nel male tipicamente italiana. Un nuovo status sociale spesso ignorato, persone che suscitano invidia e fastidio, tenerezza e sorrisi, ammirazione e rabbia a un tempo. Il romanzo collettivo di un gruppo di persone speciali, che è molto più numeroso di quanto si creda. «Mi spezzo ma non m’impiego». Ennio Flaiano Ci sono italiani che hanno scelto di non lavorare neppure per un minuto della propria vita. Altri, dopo aver capito di cosa si tratta, hanno deciso di smettere. E di non provare mai piú il fastidio della sveglia mattutina, la noia di una riunione inutile, il tormento di un capo incompetente. Liberi e indipendenti. Sempre. Come hanno fatto? Che prezzo hanno pagato? Sono mostri o eroi del nostro tempo? «Io non lavoro»: per la prima volta le storie vere di chi ha smesso di faticare. E ha raggiunto la felicità. «Non lavorare mai richiede un grande talento». Guy Debord
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Nessuno dei personaggi di questo libro ha mai voluto lavorare, e prima o poi ce l’ha fatta. L’ereditiera di una famiglia ricca e rispettabile, il grande manager che ha dato scacco ai suoi capi, il fiero sfaccendato che guarda dall’alto le miserie altrui, la sognatrice che si accontenta di poco, l’indolente maestro dell’evasione dalle responsabilità, lo stacanovista che con un colpo di scena è riuscito a vivere di rendita. Tutti accomunati dal miraggio della libertà assoluta. Il lavoro è una condizione indispensabile per la realizzazione della personalità e la solidità delle strutture sociali, la famiglia, la società, lo Stato. Eppure un’altra vita è possibile, una vita in cui il tempo è a propria disposizione, in cui i giorni scorrono liberi e senza fattori condizionanti. Una vita senza lavoro. Ma un’esistenza del genere presenta molte difficoltà e altrettanti ostacoli. La gestione economica, la sussistenza quotidiana, ma anche l’angoscia di come trascorrere un tempo libero smisurato. E poi la guerra contro il giudizio degli altri, quelli che hanno da fare tutto il giorno, quelli che lavorano. Qualcuno, però, questi problemi li ha saputi affrontare e risolvere con grinta e tenacia. In una serie di storie vere, appassionanti come un romanzo, scopriamo come vive, cosa pensa, cosa fa tutto il giorno chi ha deciso di rifiutare il lavoro. Da che famiglie vengono, quale Italia li ha allevati, quali demoni della coscienza hanno affrontato compiendo una scelta così fuori dagli schemi. Ma saranno davvero felici? Sono ribelli romantici o vigliacchi da disprezzare? E tutti noi, dobbiamo sognare di diventare come loro? Il ritratto di una realtà vera e al tempo stesso inverosimile, nel bene e nel male tipicamente italiana. Un nuovo status sociale spesso ignorato, persone che suscitano invidia e fastidio, tenerezza e sorrisi, ammirazione e rabbia a un tempo. Il romanzo collettivo di un gruppo di persone speciali, che è molto più numeroso di quanto si creda. «Mi spezzo ma non m’impiego». Ennio Flaiano Ci sono italiani che hanno scelto di non lavorare neppure per un minuto della propria vita. Altri, dopo aver capito di cosa si tratta, hanno deciso di smettere. E di non provare mai piú il fastidio della sveglia mattutina, la noia di una riunione inutile, il tormento di un capo incompetente. Liberi e indipendenti. Sempre. Come hanno fatto? Che prezzo hanno pagato? Sono mostri o eroi del nostro tempo? «Io non lavoro»: per la prima volta le storie vere di chi ha smesso di faticare. E ha raggiunto la felicità. «Non lavorare mai richiede un grande talento». Guy Debord

Product Details

ISBN-13: 9788854511200
Publisher: Neri Pozza
Publication date: 07/22/2015
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 240
File size: 340 KB
Language: Italian

About the Author

Serena Bortone è una giornalista di Rai Tre. Ha iniziato a lavorare sotto la direzione di Angelo Guglielmi, ed è stata poi caporedattrice, inviata, autrice e conduttrice per diversi programmi della rete (da Ultimo Minuto a Mi manda Raitre, da Telecamere a Tatami) occupandosi di cronaca, costume, inchieste e soprattutto di politica. Nel 2007 ha guidato come responsabile comunicazione e ufficio stampa la campagna per le Primarie del Partito Democratico.
Mariano Cirino è autore e regista televisivo. Nato nel 1965, dopo dieci anni di RAI è approdato nella casa di produzione Magnolia di Giorgio Gori. Ha sperimentato ogni format immaginabile per tutti i canali esistenti, spaziando dalle soap opera al programma d’inchiesta, dalla docufiction al reportage sociale, dal reality alla satira. Rivendica in particolare la sua firma per Pinocchio, Invisibili, Scacco al Re, Il vizio dell’amore, Exit. Questo è il suo primo libro di narrativa.
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