Mastro-Don Gesualdo
Sono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico.
«Gli incontri, gli sguardi, le attese sui balconi scandiscono le quattro parti del romanzo, dove la parola balcone compare ben sessantatré volte. Confine tra interno ed esterno, tra privato e pubblico è il luogo riparato e al tempo stesso esposto, amato da poeti e scrittori per le prospettive narrative che offre… Il romanzo è un insieme di brevi riprese, ogni personaggio ha negli occhi la propria telecamera, e il paese alla fine appare, usando un termine di oggi, “videosorvegliato”. La narrazione acquista la forma di azioni in presa diretta, seguendo appunto, come è stato rilevato dalla critica recente, una modalità cinematografica». Silvia Zoppi Garampi
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Sono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico.
«Gli incontri, gli sguardi, le attese sui balconi scandiscono le quattro parti del romanzo, dove la parola balcone compare ben sessantatré volte. Confine tra interno ed esterno, tra privato e pubblico è il luogo riparato e al tempo stesso esposto, amato da poeti e scrittori per le prospettive narrative che offre… Il romanzo è un insieme di brevi riprese, ogni personaggio ha negli occhi la propria telecamera, e il paese alla fine appare, usando un termine di oggi, “videosorvegliato”. La narrazione acquista la forma di azioni in presa diretta, seguendo appunto, come è stato rilevato dalla critica recente, una modalità cinematografica». Silvia Zoppi Garampi
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Sono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico.
«Gli incontri, gli sguardi, le attese sui balconi scandiscono le quattro parti del romanzo, dove la parola balcone compare ben sessantatré volte. Confine tra interno ed esterno, tra privato e pubblico è il luogo riparato e al tempo stesso esposto, amato da poeti e scrittori per le prospettive narrative che offre… Il romanzo è un insieme di brevi riprese, ogni personaggio ha negli occhi la propria telecamera, e il paese alla fine appare, usando un termine di oggi, “videosorvegliato”. La narrazione acquista la forma di azioni in presa diretta, seguendo appunto, come è stato rilevato dalla critica recente, una modalità cinematografica». Silvia Zoppi Garampi

Product Details

ISBN-13: 9788844055738
Publisher: Demetra
Publication date: 01/09/2019
Sold by: Giunti
Format: eBook
Pages: 416
File size: 660 KB
Language: Italian

About the Author

Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 - Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo.
La data di nascita di Giovanni Verga non è specificata, ma si pensa che sia nato o il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri: fu registrato all'anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga - di lontane ascendenze spagnole, visto che erano giunti in Sicilia col nome di Vegas nel 1282 circa - aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto della famiglia alla quale appartenevano anche i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Roberto in un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano. Verga aveva due fratelli, Mario e Pietro.
Rappresentano da sempre motivo di acceso dibattito la questione riguardante l'esatto luogo di nascita di Giovanni Verga, nonché la data dell'evento; benché gran parte dei testi lo collochino a Catania, basandosi sul contenuto dell'atto di nascita, esistono fondate argomentazioni sulla base delle quali è possibile ritenere che essa sia avvenuta nei pressi di Vizzini.
La seconda tesi, secondo cui Verga sarebbe nato in un podere di campagna, di proprietà dello zio don Salvatore, in contrada Tièpidi (una zona di campagna a pochi chilometri dal centro abitato di Vizzini, citata dall'autore verista nei suo scritti col nome di Tebidi o Tèpidi), poggia su diverse constatazioni.
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