Quel giorno fu bellissimo, una tradizionale estate insulare. Erano diverse settimane che non mi affacciavo alla finestra della mia stanza. Dà sul litorale.
Mi piace guardare la gente che fa esercizio sul malecón, il folle "Gentiluomo di Parigi" che cammina lentamente mentre una manciata di ragazzi lo tormenta. Le coppie che attendono l'arrivo e il commiato del Sole su quel muretto di segreti ancestrali. Il Malecón dell'Avana è uno dei luoghi più belli del mondo.
Mi godevo una meritata vacanza. Il lavoro in fabbrica è molto stressante. Ne approfittavo per dormire alcune ore più del solito, benedetti giorni di riposo, visto che di norma dovevo alzarmi all'alba per riuscire ad arrivare al lavoro in tempo. Ore maledette ad aspettare l'autobus. Amo dormire con l'aroma di salnitro del malecón. È il paradiso. Per questo e altri motivi di natura familiare non mi sono mai trasferito da quell'angolo che dà sull'ex Oficina de Interés degli Stati Uniti d'America; oggi l'Ambasciata di quel paese si trova all'Avana.
