Spazi veneziani: Topografie culturali di una citta
«Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia», afferma il Marco Polo di Italo Calvino ne Le città invisibili. Il viaggiatore veneziano descrive al Gran Khan della Cina la sua mappa mentale dei molteplici spazi urbani attraversati, tenendo presente l’intrico di calli e di canali, di pietre e di facciate che segnano la città unica da cui proviene; in questo Spazi veneziani, dei non veneziani raccontano invece i diversi spazi della città, storici, simbolici, musicali, artistici, ecologici, partendo dalla conformazione topografica della sede del Centro Tedesco di Studi Veneziani, sito in Palazzo Barbarigo sul Canal Grande e provvisto di una grande terrazza. Il volume mira alla costruzione e rappresentazione di spazi nel tessuto urbano veneziano dalla prima età moderna sino ad oggi. Rinomati studiosi e giovani alumni del Centro Tedesco trattano della vita di famiglie tedesche in città o nel Fondaco dei Tedeschi, così come di arti di rappresentanza, di memoria e di cerimoniali a Venezia, esaminando le tombe dogali, le scalinate delle grandi Scuole, i rituali di accoglienza degli ambasciatori o la percezione di Piazza San Marco. Per l’epoca moderna vengono osservati gli spazi aristocratici abitati da Gabriele D’Annunzio, riascoltata la musica di Luigi Nono alla luce della topografia lagunare, riattraversato il percorso dell’occupazione nazista negli anni bui della guerra civile; o esaminati infine gli spazi espositivi di una Venezia ormai centro mondiale dell’arte contemporanea. Chiude il libro l’appassionato contributo di Salvatore Settis dedicato alla fragilità fisica e socioculturale di Venezia oggi.
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Spazi veneziani: Topografie culturali di una citta
«Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia», afferma il Marco Polo di Italo Calvino ne Le città invisibili. Il viaggiatore veneziano descrive al Gran Khan della Cina la sua mappa mentale dei molteplici spazi urbani attraversati, tenendo presente l’intrico di calli e di canali, di pietre e di facciate che segnano la città unica da cui proviene; in questo Spazi veneziani, dei non veneziani raccontano invece i diversi spazi della città, storici, simbolici, musicali, artistici, ecologici, partendo dalla conformazione topografica della sede del Centro Tedesco di Studi Veneziani, sito in Palazzo Barbarigo sul Canal Grande e provvisto di una grande terrazza. Il volume mira alla costruzione e rappresentazione di spazi nel tessuto urbano veneziano dalla prima età moderna sino ad oggi. Rinomati studiosi e giovani alumni del Centro Tedesco trattano della vita di famiglie tedesche in città o nel Fondaco dei Tedeschi, così come di arti di rappresentanza, di memoria e di cerimoniali a Venezia, esaminando le tombe dogali, le scalinate delle grandi Scuole, i rituali di accoglienza degli ambasciatori o la percezione di Piazza San Marco. Per l’epoca moderna vengono osservati gli spazi aristocratici abitati da Gabriele D’Annunzio, riascoltata la musica di Luigi Nono alla luce della topografia lagunare, riattraversato il percorso dell’occupazione nazista negli anni bui della guerra civile; o esaminati infine gli spazi espositivi di una Venezia ormai centro mondiale dell’arte contemporanea. Chiude il libro l’appassionato contributo di Salvatore Settis dedicato alla fragilità fisica e socioculturale di Venezia oggi.
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«Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia», afferma il Marco Polo di Italo Calvino ne Le città invisibili. Il viaggiatore veneziano descrive al Gran Khan della Cina la sua mappa mentale dei molteplici spazi urbani attraversati, tenendo presente l’intrico di calli e di canali, di pietre e di facciate che segnano la città unica da cui proviene; in questo Spazi veneziani, dei non veneziani raccontano invece i diversi spazi della città, storici, simbolici, musicali, artistici, ecologici, partendo dalla conformazione topografica della sede del Centro Tedesco di Studi Veneziani, sito in Palazzo Barbarigo sul Canal Grande e provvisto di una grande terrazza. Il volume mira alla costruzione e rappresentazione di spazi nel tessuto urbano veneziano dalla prima età moderna sino ad oggi. Rinomati studiosi e giovani alumni del Centro Tedesco trattano della vita di famiglie tedesche in città o nel Fondaco dei Tedeschi, così come di arti di rappresentanza, di memoria e di cerimoniali a Venezia, esaminando le tombe dogali, le scalinate delle grandi Scuole, i rituali di accoglienza degli ambasciatori o la percezione di Piazza San Marco. Per l’epoca moderna vengono osservati gli spazi aristocratici abitati da Gabriele D’Annunzio, riascoltata la musica di Luigi Nono alla luce della topografia lagunare, riattraversato il percorso dell’occupazione nazista negli anni bui della guerra civile; o esaminati infine gli spazi espositivi di una Venezia ormai centro mondiale dell’arte contemporanea. Chiude il libro l’appassionato contributo di Salvatore Settis dedicato alla fragilità fisica e socioculturale di Venezia oggi.

Product Details

ISBN-13: 9788867286331
Publisher: Viella Libreria Editrice
Publication date: 04/01/2016
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 297
File size: 5 MB
Language: Italian

About the Author

Sabine Meine dal 2010 è direttrice del Centro Tedesco di Studi Veneziani. Come musicologa si è occupata sia della cultura musicale moderna sia di quella rinascimentale; ha inoltre diretto ricerche sul salotto musicale a Roma del tardo Ottocento e sulla Barcarola. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Die Frottola: Musik, Diskurs und Spiel an italienischen Höfen 1500-1530 (Brepols, 2013).
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