Viaggi da Fermo: Un sillabario piceno
«Se ci arrivi in inverno o nella tarda estate, e scopri nel dedalo di vicoli la sua strana e ombrosa ritrosia, capisci perché gli hanno dato questo nome. Fermo è un gioiello architettonico. Qualcosa di arcaico che riesce a conservarsi come luogo antico delle radici.»   Ferracuti scopre la sua regione come le tessere di un domino. Il racconto si inerpica dalla costiera con i suoi porticcioli di provincia, su fino ad Ascoli e Fermo, si confonde nella scia di un treno locale che sferraglia, si insinua nelle pieghe crude dell'attualità, tra morti in fabbrica e sfruttamento delle ragazze dell'Est, esplora le case e le vite di artisti, scrittori, attori che hanno attraversato gli stessi paesaggi e come per un cortocircuito della memoria si tuffa nei giorni dell'infanzia incontaminata, quando ancora non esisteva filtro tra l'io e il mondo: «tempi di paura e di natura. Lontani, bellissimi.»
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Viaggi da Fermo: Un sillabario piceno
«Se ci arrivi in inverno o nella tarda estate, e scopri nel dedalo di vicoli la sua strana e ombrosa ritrosia, capisci perché gli hanno dato questo nome. Fermo è un gioiello architettonico. Qualcosa di arcaico che riesce a conservarsi come luogo antico delle radici.»   Ferracuti scopre la sua regione come le tessere di un domino. Il racconto si inerpica dalla costiera con i suoi porticcioli di provincia, su fino ad Ascoli e Fermo, si confonde nella scia di un treno locale che sferraglia, si insinua nelle pieghe crude dell'attualità, tra morti in fabbrica e sfruttamento delle ragazze dell'Est, esplora le case e le vite di artisti, scrittori, attori che hanno attraversato gli stessi paesaggi e come per un cortocircuito della memoria si tuffa nei giorni dell'infanzia incontaminata, quando ancora non esisteva filtro tra l'io e il mondo: «tempi di paura e di natura. Lontani, bellissimi.»
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Overview

«Se ci arrivi in inverno o nella tarda estate, e scopri nel dedalo di vicoli la sua strana e ombrosa ritrosia, capisci perché gli hanno dato questo nome. Fermo è un gioiello architettonico. Qualcosa di arcaico che riesce a conservarsi come luogo antico delle radici.»   Ferracuti scopre la sua regione come le tessere di un domino. Il racconto si inerpica dalla costiera con i suoi porticcioli di provincia, su fino ad Ascoli e Fermo, si confonde nella scia di un treno locale che sferraglia, si insinua nelle pieghe crude dell'attualità, tra morti in fabbrica e sfruttamento delle ragazze dell'Est, esplora le case e le vite di artisti, scrittori, attori che hanno attraversato gli stessi paesaggi e come per un cortocircuito della memoria si tuffa nei giorni dell'infanzia incontaminata, quando ancora non esisteva filtro tra l'io e il mondo: «tempi di paura e di natura. Lontani, bellissimi.»

Product Details

ISBN-13: 9788858102831
Publisher: Editori Laterza
Publication date: 04/16/2011
Series: eBook Laterza , #1
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 152
File size: 2 MB
Language: Italian

About the Author

Angelo Ferracuti (Fermo, 1960) ha pubblicato la raccolta di racconti Norvegia (Transeuropa 1993); i romanzi Nafta (Transeuropa 1997 e Guanda 2000), Attenti al cane (Guanda 1999), Un poco di buono (Rizzoli 2002); il libro di reportage Le risorse umane (Feltrinelli 2006), con il quale ha vinto il Premio Sandro Onofri; la raccolta di testi teatrali Comunista! (Effigie 2008). Collabora con “Diario”.
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